Che succede

Apr 22, 2020 | Cambiamento | 0 commenti

Ho la casa piena di appunti, la sera prima di andare a dormire li raccolgo sul tavolo per diminuire l’effetto tsunami. Ho la testa piena di domande, alcune utili, altre senza possibilità di risposta. Mi osservo nel lavoro creativo, se ho abbastanza pazienza per ogni inciampo mi viene in mente una possibile soluzione, spesso un paio di giorni dopo. Valuto ipotesi, butto giù spunti e idee. Non è semplice governare lo scoppiettio nel mio cervello, ma lo preferisco di gran lunga alla passività. Con tutta probabilità, il mio lavoro cambierà notevolmente, perché è fatto di scambio e di rapporti umani e quelli cambieranno notevolmente, anzi l’hanno già fatto.

Sto mettendo a fuoco che dalla turbolenza emergerà una incredibile possibilità di modernizzazione delle risorse umane nelle nostre aziende, impensabile solo due mesi fa. Vedremo chi saprà coglierla. E vedremo chi di noi professionisti saprà rimettersi in discussione e fare altrettanto. In tutta sincerità, non è che ne avessi molta voglia, di rivedere da cima a fondo quel che ho costruito in trent’anni e passa. Però, man mano che procedo scopro che per tanti aspetti mi piace.

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