Sfogliando i titoli penso che quel che accade su scala nazionale è molto simile a quel che vedo spesso in azienda, e tante consulenze le ho fatte su questo.
Ci sono persone che fanno parte dei costruttori o dei distruttori, a metà non ci stanno stare.
Se sono tra i costruttori hanno un ruolo protagonista e portano avanti le loro idee. Se in quel ruolo ci sono altri e con idee diverse allora si spostano tra i distruttori. Utilizzano forza e influenza per demolire e fino a un certo punto li capisco anche, poi mi viene il dubbio che sorpassino un limite e che siano persone spinte, nella sostanza, solo dalla voglia di affermarsi.
Trovare il modo di collaborare quando non siamo d’accordo non è facile e non lo è nemmeno individuare quando è il caso di tirarsi fuori, quando l’adattabilità diventerebbe passività. Penso sia importante mantenersi fedeli alle proprie convinzioni e valori, fino a prova contraria. Però a un certo punto si diventa solo distruttivi e non serve a niente. È un punto che non è affatto certo, ma che prima o poi bisogna individuare.

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