Da che parte?

Dic 1, 2020 | Business Trail | 0 commenti

I dipendenti e i collaboratori chiedono un indirizzo, una direzione. Da sempre. E nei momenti di grande incertezza ancora di più. Non la vogliono, la responsabilità di deciderlo, da che parte si va, se l’aspettano dall’azienda, dalla direzione. Che nei momenti di cambiamento eh beh, è fatta di persone e non sempre sa fornirla.

È una sensazione che mi ricordo, da tanti anni fa. Dover andare a riunioni dove il ritornello era stiamo andando male, non stiamo (state, sottinteso) facendo abbastanza. Ma nessuna indicazione chiara. Mi ricordo la frustrazione, il senso di impotenza.

A volte chi dirige è convinto di averla data, una direzione. Pensa di aver detto andiamo di là. È vero? Sono loro, i collaboratori, che non l’hanno capita o non vogliono perseguirla? Difficile appurarlo. Ma anche chi dirige si sente frustrato, tradito.

 Nei momenti di grande incertezza, si può dire ragazzi non lo so, qual è la direzione? Mah, non credo, non per molto. Chi dirige una responsabilità se la deve prendere, anche se fosse quella di dire stiamo fermi. Senza scaricarla su nessuno, magari cercando aiuto, interno ed esterno, ma la decisione la deve prendere da solo o da sola.

 E poi bisogna declinarla su ogni ambito, funzione, area, reparto o ruolo, quella direttrice. Articolare in modo esplicito che significa lì, per chi fa quel lavoro.

Se l’azienda sta cercando nuovi clienti, come si declina questo in amministrazione? Ad esempio rafforzando metodi e conoscenze per verificare l’affidabilità dei nuovi contatti. Alle persone, a tutte, va data una indicazione chiara, cosa devi fare ora.

Non è semplice, ma se non viene fatto non è mica più facile.

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