
Nevica, qui in montagna. Lavorare guardando i fiocchi dai vetri mi piace, mi mette allegria. Appena finisco mi bardo, prendo la macchina fotografica e esco, vado a godermi il bianco. Una nevicata ripulisce, mette a nuovo. È una mano di vernice brillante che rinfresca, rende bello anche l’angolo più disordinato.
I bambini lo sanno. Appena possono escono a giocare. La neve è soffice, ti ci puoi buttare, è compatta, ci puoi fare un fossato, una trincea. O un pupazzo. I bambini si rotolano, gridano, ridono. La loro meraviglia è intatta, la loro voglia di divertirsi anche. I bambini sono un chissene allegro che si innalza verso il cielo, ti bagni, fa freddo, vien buio, chi se ne importa.
Ecco io ogni tanto voglio ritrovare quel godimento spontaneo di bellezza fatta di niente. Di un velo bianco soffice, di socialità senz’altri fini. Quell’immersione nella gioia diretta e semplice. Tutti i giorni, o molti giorni, auguro a me stessa cinque minuti di gioia naturale. O cinque ore, sai mai. Ogni tanto anche sul lavoro. E lo auguro anche a voi che leggete.
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