Noi umani cerchiamo un senso, soprattutto noi occidentali. Vogliamo i perché, anche quando non è facile trovarli, ad esempio perché una pandemia. Così scegliamo i termini che spiegano, e poi li ripetiamo fino a convincerci. In sostanza, pensiamo, senza linguaggio non c’è pensiero.
Quando qualcuno sta male, o è confuso. Quando la vita l’ha preso a botte. Quando semplicemente è stanco, deluso, stufo di quel che c’è, quello che vuole è essere ascoltato. Poi una parola lo può aiutare, una parola diversa che cambi il senso e che a quel qualcuno non viene in mente, perché sta su una pista diversa. Invece di caos, situazione da affrontare. Invece di non c’è futuro, c’è un presente. Sono solo esempi, potremmo scriverne un dizionario. Esempi di come una parola può prendersi cura di quel malessere, può attivare risorse e aiutare a far fronte. Può essere una parola detta a qualcuno, oppure a noi stessi.
Trovare le parole che aiutano a saltare su un’altra pista mentale è un modo molto potente di prendersi cura e non è così banale. Ci vuole stile, e un po’ di allenamento. Ci vuole cuore, e servono idee fondate e chiare. Dico un grazie a chi trova parole per me, ce la metto tutta per cercarle anch’io, per me stessa e per chi mi incontra.
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